“Alala” la firma spagnola di Alejandro & Alfredo pret-a-porter e riproduzione di abiti d’epoca (Galizia,Spagna)

“Alala” la firma spagnola di Alejandro & Alfredo pret-a-porter e riproduzione di abiti d’epoca (Galizia,Spagna)

Intervisto Alejandro & Alfredo della firma “Alala” (Spagnola) al telefono, via Skype, collegandomi da Roma. Questo è solo un approfondimento del loro percorso nella Moda, in quanto conosco entrambe da svariati anni.

Abbiamo infatti collaborato in diverse occasioni, lavorando insieme a Madrid quando ero proprietaria di uno spazio, un multibrend italiano, che dava spazio anche ai disegnatori spagnoli ed internazionali, esponendo spesso anche alcuni dei loro abiti d’alta Moda per le feste e cerimonie.

E’ dunque a Madrid, che un’amica in comune me li ha introdotti e da quel momento, non ci siamo più lasciati.

La nostra è stata e (continua ad essere) non soltanto una collaborazione professionale ed un attento scambio sull’evoluzione della Moda, ma soprattutto una amicizia inseparabile.

La loro firma si chiama “Alala” che prende il nome da un’espressione tipica gallega, che significa che “lo splendore arriva alla fine”, oltre ad essere un anagramma di espressione fra l’unione dei loro due nomi .

Il link per vedere ancora più informazioni? Eccolo : http://alala.tv/Indirizzo mail : Santiago de Compostela, info@alala.tv

Il loro atelier si trova nella città di Santiago de Compostela,Spagna (Galicia)

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Coppia nel lavoro e nella vita privata, riescono perfettamente ad abbinare questi due aspetti della loro vita, armoniosamente.

Un team complementare dove l’uno, arricchisce l’altro, con rispetto e con la massima passione e condivisione. Alfredo infatti, da sempre si è occupato della parte pratica del brand (immagine,fotografia,produzione,conti) mentre è Alejandro il creativo, lo stilista, il sarto. Stupisce che con la sua giovane età (pocho più di 30 anni) ancora continua (come in altri tempi ) a cucire a pedale e a mano, ogni più minimo dettaglio dei suoi incredibili abiti. Fino all’ultima paillette o perlina, con una precisione quasi maniacale. I suoi abiti sembrano usciti dalle favole di “Christian Andersen”, un pret-a-porter importante, ingombrante ed abbondante . Utilizzando pietre preziose, bustini e balze, pizzi e scollature sconvolgenti. Fino alle piume e fiocchi di raso e le decorazioni in toulle.

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Alex ci racconta che si ispira guardando gli abiti del suo stilista favorito che si chiama Pedro Rodriguez. I suoi abiti gli hanno indossati celebri personaggi spagnoli come la principessa Carla- Royo – Villanueva (che è poi da sempre la sua musa ispiratrice)  e tanti altri, che si affidano alla sua esperienza e alla sua mano, per le occasioni più celebri, speciali e glamorose.

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Attualmente però, la loro specializzazione è soprattutto su di un lavoro di ricostruzione del costume d’epoca gallego, la loro regione d’origine, traducendolo in chiave moderna.

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A differenza di ciò che esiste nel mercato di questo difficilissimo e particolarissimo settore, da coloro che riproducono questo tipo di abiti è che i loro non sono e soprattutto (non vogliono essere affatto), i tipici vestiti “folcloristici”, ma sono considerati come abiti artigianali e storici.

Spariti già dal secolo scorso, loro riproducono la storia degli abiti della Galizia, utilizzando tessuti attuali e materiali moderni, con metodo di cucitura dell’epoca. Si ispirano a disegni e progetti datati mille e settecento, mille ottocento, ma dandogli il tocco modernista, del ventunesimo secolo.

Il loro lavoro artigianale dura per ogni abito, circa tre mesi ed i costi sono abbastanza alti rispetto al mercato, proprio per il loro tanto lavoro. Un abito d’epoca da uomo utilizzato soprattutto per matrimoni, può costare circa 650 euro mentre da donna sui 1000/1500 euro essendoci ovviamente più lavoro nei dettagli , ma questi stilisti si occupano costantemente anche di collezioni per il bimbo, pensando all’abito per i battesimi e cerimonie speciali.

Loro stessi utilizzano questo tipo di abiti nel quotidiano (ne hanno ciascuno almeno 20 nell’armadio) ed il loro più grande desiderio è infatti quello che la gente comune (soprattutto nella loro regione) cominciasse nella normalità della quotidianità di oggi, a riutilizzare questi capi. Gli piacerebbe che non fossero utilizzati a mo’ di folclore, solamente durante la giornata nazionale dedicata appunto, al “traje gallego”, ma che fossero indossati quasi tutti i giorni e quando, qualunque persona del posto, ne abbia voglia! Magari mescolando il capo d’epoca originale con un accessorio moderno.

Purtroppo, mi raccontano, che gli artigiani della Moda (perchè cosi loro stessi si definiscono) non hanno molto peso ancora oggi nel settore. Non è quella della riproduzione dell’abito d’epoca senz’altro un industria che interessi a molti. Mi raccontano che fanno fatica a fare capire l’importanza del loro lavoro e che anche le pubblicità nei mezzi di comunicazione standard del settore, spesso non sono interessate, perché i loro abiti non fanno notizia, non facendo parte di quel settore che muove il vero business. Il loro prodotto è ancora un prodotto di qualità fatto su misura delle persone, molto  diverso in qualità rispetto al prodotto che viene prodotto in velocità e ad un quantitativo industriale.

Alex & Alfredo, anelano ad un mondo diverso, di globalizzazione vera, dove non bisogna più emigrare o muoversi dalle proprie città natali e dalle proprie realtà del territorio, ma dove si possa lavorare nel luogo dove si è nati, portando attraverso  la tecnologia l’interesse nei paesi esteri, creando una magia anche culturale attorno ai loro capi, dove le persone si muovano per andare a vederli e dove si possano creare dei veri e propri stage e scambi didattici, fra diversi stilisti. Creare dunque una struttura residenziale, dove poter condividere le esperienze del disegno e della confezione di abiti sartoriali, spiegando e facendo davvero capire ai clienti e collaboratori, il valore di quello che si sta comprando….!

Un luogo di scambio e di cultura dell’abito che in fondo è un espressione di Arte e di Storia.

Auguro davvero a questa coppia di poter compiere tutti i loro desideri e che non restino poi cosi lontani dalla realtà. E di capitare nel loro caldo ed accogliente atelier per qualche “happening” o di riuscire a partecipare ad un loro work -shop e che magari ci capiti piuttosto qualcuno che abbia il coraggio di scoprire il loro vero valore storico – artistico e che successivamente, abbia voglia di investire su di loro, aprendo una nuova filiare, magari fra le città di Parigi e New York, città che questa coppia di creativi, non ha mai avuto l’occasione di visitare. Buoni sogni e che diventano però delle realtà, perché se il mondo fosse fatto di meno industria e di più cultura artigianale/storica del costume, sarebbe senz’altro un mondo migliore!! Tornare indietro?? Forse invece andrebbe considerato da molti, un grandissimo passo avanti senza perdite, come leggere le nostre origini e tradizioni e tradurle in chiave moderna.

Forse è fuori Moda? Non perdiamo mai la curiosità di quello che cè fuori dalla nostra portata ma parliamone invece e condividiamo la bellezza delle cose di cui non si parla, perché sono normalmente quelle che, in silenzio e che nel tempo, fanno più rumore!

Mayura Malenotti

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