Roma, li 22 Marzo 2015
Siamo proprio sbadate noi donne!! E’ la prima volta che arrivo cosi in anticipo, ad un evento. Ora di inizio le 21,00. Attendo nella sala d’aspetto del palazzo, prima che aprano il portone dello spazio, dove si svolgerà l’evento. Approfitto per mettermi al riparo dal freddo della serata e per fare una foto ad una splendida moviola cinematografica antica. (Fotogallery)
Sono sulla Tiburtina, per la mia prima volta, nello splendido ed inusuale spazio cinematografico, ex studi “De Paolis”. L’evento organizzato dalla Fondazione di Alda Fendi, è dedicato alla Quaresima ed è scritto e diretto da “Raffaele Curi”. “Il tempio di Elefantina” il titolo, che prende il nome dall’isola egiziana,dove si trovava un tempio antichissimo del Dio Khnum, ma era anche il luogo dove risiedeva uno dei primi templi ebraici. E’ dunque da qui, che provengono le donne immaginarie disegnate da Curi, protagoniste instancabili della serata.
Mi rilasciano da subito un foglietto introduttivo con una splendida poesia di Dylan Thomas … (Fotogallery)
Lo spazio industriale è enorme, l’evento è tutto in piedi e la sala è da subito affollatissima.
Uno schermo gigante fa da protagonista silenzioso ed una passerella luminosa, che divide il grande spazio.
La musica durante tutto lo show è altissima ed è davvero da brividi, scorrono le colonne sonore di personaggi del calibro di S. Oconnor e Pathy Smith, ma sono presenti accenni di musica italiana sul finale.
Il Tema parte dall’India, per denunciare il maltrattamento che esiste, in questo nel territorio, sulle donne. Sopra la passerella sono immobili ed in fila, a distanza di un metro circa, l’uno dall’altro, tutti uomini indiani. Vestiti con un Kurta bianco, scalzi e con un turbante colorato in testa. Mi colpiscono le espressioni immutabili dei volti e la sicurezza che hanno nella loro staticità, sembrano delle statue, invece che esseri umani. (Fotogallery)
Mentre si illuminano gli Indiani, con dei riflettori cinematografici molto potenti, ed iniziano a camminare sulla pedana, nello sfondo, come scenografia, si susseguono immagini di una famiglia di elefanti, che sembrano fuori uscire dallo schermo, grazie agli effetti speciali. (Fotogallery)
Ma ecco apparire la frase più bella e più fotografata dell’evento: E’ di Shiri Guru Nanak Dev Ji e dice: ““ E’ dentro una donna che l’uomo ha formato il suo corpo ed è da una donna che è nato; E’ a una donna che da la sua fede, ed è una donna la sua compagna. E’ con una donna che divide il suo tetto, ed è attraverso di lei, che prosegue il cammino della vita. Allora perché parlare male di lei, quando è da lei che nascono i re??”
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Un apparizione religiosa e drammatica quella del quadro di Cristo in croce di un pittore del 400 Mathias Grunevald che viene proiettata con un “buco”, che poi si riempie, per dare importanza evidente alla figura delle due Donne protagoniste del quadro, Maria Maddalena e la Madonna. (Fotogallery)
Poi, comincia un’altra sfilata, stavolta di donne giovanissime dai capelli disordinati e sciolti. Struccate e completamente nude. Portano in mano solo delle catene ai polsi e dei frustini che simbolizzano probabilmente la sottomissione e la mortificazione del corpo femminile. Bellissima l’espressione simbolica della ribellione e della forza femminile, che da spazio ad una donna nuda, che indossa solamente pantaloni militari ed arma da fuoco. Nello sfondo, immagini di soldati romani sul video, che fa da contrasto.(Fotogallery)
Ma ecco proiettato, un documento del 449 A.C. Un papiro, con una richiesta di matrimonio, (concesso dal Brooklyn Museum) appartenente alla dinastia del XXVII sec. , che prende fuoco improvvisamente..
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La presenza attesa dell’attrice “Domiziana Giodano” è sulla scena finale.
Prima, esce da protagonista sullo schermo in uno scorcio ritratto dal film “Nostalghia” di Andrej Tarkovskij, dove si vede discutere con un prete, su quale sia il ruolo reale della donna, nella nostra società. Nel dialogo, la Giordano difende quella figura della femmina felice, che è nata per essere realizzata e non per essere sottomessa all’uomo. A sorpresa, appare poco dopo dal vivo, dove sfila con un ventre che mostra una avanzata gravidanza, che evidenzia l’importanza della procreazione e quindi dell’unica via di salvezza per l’uomo, che sta nella vita stessa!
L’unica speranza, come ultima scena : La presenza di due soli uomini sul palco, uno dei quali è un ragazzo semi nudo, che con un pennello alla mano, dipinge tutti i corpi delle donne rimaste in scena.
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L’evento era davvero molto forte, imponente! Ci lascia increduli, muti, difronte a quell’alone di mistero che resta, dietro ai suoi messaggi, probabilmente, volutamente cercato.
Ad ogni uno degli ospiti, si è lasciato il potere di scegliere liberamente il proprio messaggio. Quello che gli appartiene, quello più vicino e consono, quello che gli ha lasciato il Segno.
Abbiamo visto sfilare ogni tipo di donna dalla sottomessa a quella docile e fragile, ma anche donne indomabili e ribelli.
Abbiamo avuto tanti messaggi visivi negativi e positivi.
Ma qualsiasi donna o messaggio avrete scelto, sono sicura che per un istante, lo avrete sentito “vostro” e che avrete avuto la sensazione, di portarlo via con voi…
Ringrazio la “Fondazione Fendi” per avermi dato l’occasione di partecipare a questo evento/espressione d’Arte. Che ricordiamo sarà uno dei pochi luoghi gratuiti, per tutti coloro che vorranno vederlo per i prossimi quattro giorni. Complimenti anche per questa magnifica iniziativa, portata ad aprire le porte dell’arte a tutti, soprattutto in un momento cosi grave che stiamo attraversando fra crisi economica e perdita di valori.
Mayura Malenotti